L’Emozionante addio a Klajdi Bitri: Palloncini e Applausi per il Suo Ultimo Viaggio
Introduzione: Una triste storia di violenza ha scosso Sirolo, Ancona, quando Klajdi Bitri, un giovane di 23 anni, è stato tragicamente ucciso domenica scorsa da un colpo di fiocina.
Secondo quanto emerso dalle indagini della Procura, l’aggressore sarebbe stato Fatah Melloul, un algerino di 27 anni ora dietro le sbarre.
In questo doloroso momento, familiari, amici e conoscenti hanno dato l’addio a Klajdi, accompagnando il suo feretro fino al porto di Ancona.
Port da cui partirà per il suo ultimo viaggio verso l’Albania, dove verrà sepolto.
L’Addio Straziante: Il fratello di Klajdi, Xhuliano, insieme ad amici e numerosi membri della comunità albanese, si sono uniti per rendere omaggio al giovane scomparso.
Anche i compagni di squadra della Nuova Aquila, la squadra di calcio di Klajdi, erano presenti per commemorare il loro amico.
Con determinazione e rispetto, hanno marciato in corteo nell’area portuale di Ancona, esclamando con forza una sola parola: “Giustizia, giustizia, giustizia.”
L’Arrivo al Porto: Il feretro è giunto in porto alle 16.15, mentre una folla di persone si era già radunata all’Arco di Traiano, portando palloncini e fiori per salutare il suo arrivo.
La bara è stata sollevata sulle spalle e portata avanti per oltre cento metri, fino al check-in portuale.
Mentre i palloncini si libravano nell’aria come un tributo al giovane Klajdi.
La Richiesta di Giustizia: In questo momento di profonda tristezza, la comunità ha espresso il suo desiderio di giustizia.
L’inchiesta continua a cercare la verità sull’omicidio di Klajdi Bitri, e la speranza è che coloro che sono responsabili siano tenuti responsabili per i loro atti.
In un tributo toccante, Sirolo e Ancona si sono uniti per commemorare la vita interrotta di Klajdi.
E ricordandolo con palloncini e applausi, mentre il suo spirito inizia il suo viaggio verso il riposo eterno in Albania.
Era arrivato 5 anni fa e aveva portato il fratello e la fidanzata», ricorda Pali Gjecko
rappresentante della comunità albanese delle Marche e punto di riferimento del team calcistico.
«Veloce, buona tecnica, lo faceva per puro divertimento, per stare con noi, perché credeva al nostro progetto di integrazione, questa è una tragedia immensa».
aggiunge l’allenatore, Taieb Ferjani.